Counseling: il corso per avvicinarsi a questa professione
Il counselor – cioè colui che svolge attività di counseling – affianca persone che attraversano momenti di cambiamento, evoluzione o conflitto in ambito familiare, aziendale, sociale. Stabilisce con loro una relazione di ascolto e di aiuto, per attivare le energie interiori necessarie ad uscire dalle situazioni di difficoltà, trasformandole in occasioni di crescita personale o professionale.
Per essere in grado di operare in questo modo, un valido corso di counseling deve prevedere una preparazione non solo teorica, ma anche pratica, con training individuali e di gruppo, per insegnare ad accompagnare le persone lungo un cammino di crescita che ne esalti le potenzialità, superando in particolare i problemi relazionali, gli ostacoli e gli impacci emozionali che impediscono la libera espressione di sé. In questo modo, il futuro counselor diventa in grado di aiutare il cliente a liberarsi di convinzioni radicate, che possono ridurne l’energia personale e l’obiettività di giudizio.
Il counselor non è un terapeuta, non fa diagnosi e non prescrive farmaci, tutte attività appannaggio esclusivo di medici e psicologi: professionisti della salute con cui il counselor può collaborare e interagire, ma che non può in alcun modo sostituire.

Il counselor fa la sua apparizione negli Stati Uniti negli anni Quaranta; la porta d’ingresso in Europa è il Regno Unito, dove la professione assume ben presto ruoli e competenze definiti. In Italia si comincia a parlare di counseling dalla metà degli anni Novanta, con i primi corsi e le prime scuole.
Oggi esistono diversi approcci al counseling e ambiti di applicazione pressoché infiniti (possiamo dire che ovunque ci siano persone e relazioni c’è spazio per un counselor). Tra gli approcci generali al counseling segnaliamo, per esempio:
Questi sono invece alcuni tra i principali ambiti di attività:
